29 luglio 2010

Prima di partire

Ciao Amore Mio,
sono giorni di preparazione, ci stiamo organizzando per partire per la Vacanza, anche se breve.

Quest'anno abbiamo deciso di andare all'avventura, in campeggio e senza meta predefinita; andremo a Ovest, verso la Francia, e vediamo cosa succede.

Non è la vacanza che ci immaginavamo, e non abbiamo avuto nè voglia nè tempo di pensarne un'altra dopo il 5 Maggio. Le tue sorelline sono abbastanza grandi da poterla fare, con te qui con noi sarebbe stato tutto diverso, anche se, monello e pieno di voglia di fare e andare com'eri, penso che ti saresti divertito anche tu in campeggio (noi un pò meno a rincorrerti ovunque, figurati cosa avresti potuto fare se a casa non ci fossero state le porte...).

Amore Mio bello, non so cosa ci riserverà il Domani.
Non lo sapevo prima che tu arrivassi, non lo sapevo quando sei stato con noi, non lo so adesso.
So che c'è un Vuoto, un Vuoto nel presente e un Vuoto nel domani.
Ma come sarà questo domani e come faremo davanti a questo Vuoto non lo so.

Il Dolore consiste in questo: nel sapere che dove eri tu, adesso c'è un Vuoto, una assenza.
Dove c'era un salotto e un cucciolino che portava in giro una paperella che sbatteva le zampe e suonava, c'è un Vuoto.
Dove c'era una sedia con il seggiolino per darti la pappa, adesso c'è un Vuoto.
Dove c'era una cucina col pavimento pieno di briciole e di cibo che tu sbattevi per terra, adesso c'è un Vuoto.

Non l'ho voluto io, non l'ho deciso io, penso non l'abbia deciso nessuno.
Solo la Natura, il Destino o forse il Caso. Senza che nessuno lo avesse deciso, prima.
E non c'è qualcosa, dopo, che ti riporti tra le mie braccia.
C'è il Niente, il Vuoto della Tua Assenza.

E questa forse è la sola verità che in questo momento percepisco: che dopo, in questi casi, c'è il Niente di un Vuoto, di una Assenza.

Noi viviamo, io e la tua mamma continuiamo ad andare avanti, le tue sorelline ci aiutano parecchio in questo. Portano con sè qualcosa di Te.
Ma se penso a Te, provo soprattutto il senso dell'Assenza.
Non percepisco nulla che mi faccia pensare a un Dopo.

Tu sei con me, nel mio cuore, nei miei pensieri, e non mi dimenticherò mai di tutto quello che sei stato e che ci hai dato. Ti porto con me, sempre e ovunque. E piango e piangerò ancora e a lungo, ripensando a te.

Ma non sei qui con me.
Non ti posso baciare, carezzare e abbracciare.
E allora, non c'è altro da dire: c'è, sopra a tutto, il Vuoto. Il Niente.
Questo forse è la Morte.
Non un Dopo.

Un Niente.

Amore Mio, Cucciolino Biondo,
ti abbraccio e ti bacio.

Il Tuo Papy.

26 luglio 2010

Il Tuo plettro

Ciao Patato Bello,
volevo solo dirti che ieri ti ho portato il tuo plettro preferito, quello nero, quello che mi chiedevi sempre di darti quando suonavamo la chitarra.

Lo prendevi e lo buttavi dentro la cassa, mentre io ti dicevo di no; ovviamente, tu lo facevi lo stesso, perchè dirti di no era come dirti "fai pure".

Io mi immaginavo già mentre ti insegnavo il giro di Do, e poi pian piano tutti gli altri accordi, quando tu fossi cresciuto abbastanza da tenere da solo la chitarra.

Invece il tuo plettro è lì, deposto sulla Tua riva, la riva di quel fiume che ci separa.
E lì rimane, infilato nel bordo della tua fotografìa, nella speranza che non vengano vento o pioggia tali da portarlo via.

La chitarra a volte la uso ancora. E quando suono immagino che tu sia lì con me, ad ascoltarmi. A ballare e muovere il ditino come facevi allora.

Non c'è molta musica nella mia vita adesso.
Solo quel tanto che basta per prendere in mano una chitarra e ripensarti con me.
E' poco, ma ora questa è quella che c'è.
Non riesco a pensarne e a sentirne altra.



Ciao cucciolo bello.
Un bacio, Amore Mio.

23 luglio 2010

La Festa del Triple

Amore mio,

ieri sera ti saresti divertito.

C'erano tanti bimbi, quasi tutti con la loro maglietta dell'Inter.
C'erano tanti amici, quasi tutti con la loro divisa nerazzurra.
C'erano i filmati, il riepilogo del cammino per arrivare a Madrid e quello sulla finale di Madrid.

Sei nato con una sciarpa nerazzurra appesa alla tua culla.
Uno dei primi body che hai avuto è quello che abbiamo comprato sul sito dell’Inter.
Ti ho detto addio con in testa il tuo cappellino dell’Inter, e ho deposto nella tua bara la stessa sciarpa nerazzurra di quando sei nato.
In nome della passione comune che avevamo io e la mamma.

Però, io quei filmati non riuscirò mai in vita mia a vederli con spirito sereno o di festa.
Il 20 e il 28 Aprile, le 2 partite col Barcellona le ho vissute con te in Ospedale.
La prima l'ho vista nella tua camera di ospedale, sul tuo letto, con te che dormivi e io e la mamma lì con te. L'ho vista distrattamente, e senza passione. Come del resto il ritorno, che ho visto parte in camera da te e parte a casa con la Iaia e l'Ali, che avevo già riportato a casa.


La finale, poi, ieri sera l'ho rivista piangendo, come la sera del 22 Maggio in diretta, a casa.
Il 22 Maggio tu non c'eri già più. Ho ripensato a quella sera.
Al fatto che avevo atteso per 45 anni quel momento, e quando è arrivato non me ne importava più nulla.
Avevo perso te, niente altro contava.
Prima, mi appariva scontato che, se questo momento prima o poi fosse arrivato, tu saresti stato lì con me a festeggiarlo.
Così non è stato.


E oggi non riesco a guardare a queste cose con lo spirito di prima.
La passione è Fuoco, e quel Fuoco non c’è. Non c’è più, almeno per ora.


Gli amici (dell’Inter Club e non) ci hanno regalato, a me e alla tua mamma, l’abbonamento.
Torneremo allo stadio, dopo un anno di pausa per poter stare con te e vederti crescere.
Ci torneremo nella nostra nuova vita dopo di Te.
Ci torneremo grazie ad un Inter Club che dal prossimo anno porterà anche il Tuo nome.
E per questo, e per il regalo di ieri sera, non posso smettere di ringraziare gli amici che l’hanno voluto e l’hanno fatto. Sarà un altro modo di portarti con noi.


Non l’ho fatto davanti a loro, ma non mi vergogno di dirlo qui: tornando alla macchina ho pianto.
Come la sera del 22 Maggio.


Ciao Amore Mio.
Un Bacio.

22 luglio 2010

Un Mattino

Ciao cucciolino mio bello,
stamattina voglio solo abbracciarti e darti un bacio.

Oggi c'è un bel sole e si avvicinano le vacanze.
Ieri mamma e Ali sono state in piscina quasi tutto il giorno.
La Iaia studia per Settembre.
Io ho lavorato.

Tu ci manchi.
Ci manchi da morire.
Il Dolore è sempre con me.
Il Dolore che porta con sè il senso del Vuoto.
Un vuoto nel letto.
Un vuoto nella stanza dei giochi.
Una sedia vuota.
Un posto in macchina vuoto.

Conservo in borsa la tua armonica a bocca, l'armonica in Mi con cui tu gironzolavi per la casa, soffiando e soffiando fino a che non ne tiravi fuori dei suoni, delle note.

E' una cosa che è e resterà tua.
Un pezzo di te e della tua vita che porto con me.
Insieme a quello che mi porto dentro, di te.

Stacci vicino amore nostro,
un bacio dal tuo papà.

20 luglio 2010

Per Te

Per te
rimango immobile.
Solo come l’abete nel grigio inverno.
Echi di ruscelli che
impetuosi correvano al mare.
Per te sono rimasto immobile.

Non c’è vento che
porti la danza delle foglie.
Non c’è sole che
dia colore alle stagioni.
Né volo d’uccelli
che dia il senso del canto.
Rimane tutto immobile.
Come immagine del passato.

Solo resta
l’eco di ruscelli che
impetuosi correvano al mare.

19 luglio 2010

C'è un momento

C'è un momento che ricordo più di ogni altro.
Un momento che più di ogni altro mi fa sentire il Vuoto della tua assenza.

Io che mi siedo sul parquet (nella casa vecchia) a gambe incrociate.
Tu che gironzoli per la casa e poi decidi di venire a sederti lì.

A volte semplicemente perchè hai voglia di sederti.
Altre volte perchè ti chiamo.
Altre volte perchè devi metterti le scarpette (le tue "papie" o "peppe"), per uscire.

Tu ti avvicini, poi ti giri, e ti vieni a sedere sulle mie gambe in retro.

In retro, era questo che mi faceva impazzire. Arrivavi, ti avvicinavi girato, facevi due passettini all'indietro e poi ti siedevi.

Come in questa foto, scattata quando il 20 Febbraio (di quest'anno) ti dovevo portar fuori, insieme all'Ali, a fare la sfilata di Carnevale, vestito da pulcino, e dovevo metterti le scarpe. 



Tra l'altro, siamo anche arrivati in ritardo alla partenza della sfilata, e nel tragitto da casa alla partenza tu ti sei addormentato sul passeggino, e hai dormito tutto il tempo.
Fino quasi al ritorno a casa.

Ciao patata bella.
Un bacio da papy.

18 luglio 2010

Il bagnetto in piscina

Ciao cucciolo bello,
oggi io e la tua mamma siamo andati a goderci il regalo che le ho fatto per il suo compleanno: una mattinata nelle piscine del centro benessere a Monticello, con tanto di massaggio.

E' stato sicuramente bello e rilassante, mentre stavo nella piscina con idromassaggio pensavo a quanto sarebbe piaciuto anche a te essere lì dentro con noi.
A te piaceva stare nell'acqua, dal bagnetto non volevi mai uscire.

L'estate scorsa a Naturno ti sei fatto tanta piscina, sia quella al coperto che quella all'aperto.

Era più o meno un anno fa, ti portavamo nelle vasche con il tuo bel costumino contenitivo azzurro, e tu te la godevi un sacco a stare nell'acqua, con le tue sorelline, con me o la mamma, con il nonno Livio.


Qui pucciavi i piedini insieme all'Alice, ogni tanto ti riportavamo alla sdraietta a mangiare qualcosa (cibo adatto a un bimbo di un anno, come ad esempio un bel wurstel da ciucciare, il sangue teutonico non ti mancava di sicuro) oppure a fare un pò di nanna-poppìo, o ancora a giocare a palla con papy (la palla azzurra piccola da pallanuoto).



Ti divertivi come un matto, e anche noi.

Amore mio bello, mi mancano e mi mancheranno tanto, e per sempre, i tuoi sciaff sciaff nell'acqua della piscina.

Ciao cuccioletto mio.
Tra poco torno sulla tua Riva a trovarti.

Un bacio dal tuo papy.

Buonanotte Amore Mio

Ciao Amore Mio,

stasera sento il bisogno di parlarti, di stare con te.

Perché negli ultimi giorni ho cominciato a sentire il Senso della tua Assenza, della lontananza.

La Vita, come ben sai, ha ripreso a scorrere. Riabituarsi ad una nuova vita in cui Tu non ci sei è una cosa difficile da accettare, difficile da pensare, ma è quello che ci sta succedendo, è quello che dobbiamo fare.

Ce lo siamo detto tante volte, te l’ho detto anch’io tante volte: nelle scorse settimane quello che ho sentito più forte è stata la tentazione di abbandonarmi alla tristezza, alla disperazione, all’isolamento da quello che mi circonda e che a tratti mi è parso inutile, privo di significato. Ma sai anche che se ci fossimo abbandonati alla disperazione avremmo tolto un po’ di dignità alla Tua meravigliosa, anche se purtroppo breve, vita con noi.

Tu sei stato la gioia più grande della nostra famiglia, e sarebbe stato impossibile pensare che Tu stesso potessi diventare un simbolo negativo per quella stessa famiglia che Tu hai amato, che Tu hai riempito di Gioia. Pur con tutto il Dolore che in noi è rimasto e rimarrà per averti perduto.

Oggi siamo venuti a trovarti tutti e quattro, insieme, a sistemare i tuoi fiori, a carezzare la tua foto, a toccare i tuoi giochini che sono sistemati davanti alla tua tomba.

So che a Te avrà fatto piacere, cucciolo nostro.

E anche se in questi giorni non riesco a ritagliarmi un po’ di spazio per starmene da solo a pensare a te, a ricordare le piccole e grandi cose che abbiamo fatto insieme, so che questi momenti verranno, torneranno, andranno via di nuovo e ritorneranno ancora.

Ho paura di poter smettere di pensarti, Amore Mio bello, lo sai.

Ho paura del senso di leggerezza che prima portavo con me, quando aspettavo te e quando avevo te.

Farò di tutto perché questo non accada. E avrò bisogno anche del Tuo aiuto.
Ovunque tu sia, ora.

Ciao Topofagiolo.
Buonanotte, Amore Mio Grande.

15 luglio 2010

Un Fiume

Ciao Cucciolo Mio,
sono giorni di silenzio.
Di silenzio e di frenesìa.
Di silenzio e di vuoto.

Sono giorni spesi ad inseguire la Vita che intorno continua a scorrere senza sosta e senza tregua.
Il lavoro mi incalza e io devo ricominciare a correre e a dedicarmici a tempo pieno.
Sto cercando di farlo, ho cercato di reimparare a fare cose che credevo ormai sicure per istinto e conoscenza.

Camminare.
Ho imparato a camminare più o meno come hai fatto tu e più o meno alla tua stessa età.
Ho camminato, poi, per quasi 45 anni. A volte ho corso.
Poi, da quando tu mi hai lasciato, non ho più saputo farlo.
Come fossi tornato indietro di 45 anni.
Fermo, immobile, seduto, ad aspettare un alito di vento che mi portasse il senso della tua voce.
Ad aspettare che qualcuno o qualcosa mi desse un segno che sì, era giusto che io riprendessi a camminare.

L'alito di vento non è venuto. Il Segno non si è presentato. Non ancora.
Ma sto comunque reimparando a camminare.

E' triste e bello allo stesso tempo dirlo, ma siamo fatti così.
Siamo proiettati sul futuro.
Andiamo avanti, lentamente o meno, qualsiasi cosa ci succeda.

E' come se fossimo dentro ad un fiume, nella sua corrente, che ci porta a valle.
Tu ti sei fermato e ti sei messo sulla riva, io mi sono aggrappato a qualsiasi cosa pur di fermarmi, guardarti, quasi ti aspettassi.

Ma non è così che va.
La corrente mi ha portato via.
Tu sei rimasto lì, e io ho ricominciato, per quanto lentamente, a scorrere verso valle dentro quella corrente.

Mi dispiace Amore Mio.
Mi dispiace e sai benissimo che provo un senso di colpa infinito per essere io quello che è rimasto nella corrente.

Non è così che dovrebbe andare la Vita, non è questo il Suo Ordine Naturale.
Non è giusto che sia io a dover portare il Tuo ricordo.
Eri tu ad essere simbolo di Vita.
Non io.

Ogni tanto torno su quella riva, mi fermo a parlarti o sto lì in silenzio, nutro i fiori che per Te sono stati messi su quella Riva.
E il Fiume intorno è come se non esistesse più.

Ciao Amore Mio.
Un bacio dal tuo papy.

10 luglio 2010

Il Viaggio

Amore Mio Bello,
i 18 mesi che hai trascorso con noi sono stati il più bel viaggio della mia vita.


Ma oggi pensavo soprattutto all'ultima parte, le tue ultime 3 settimane di vita.
Dal 13 Aprile, quando tutto è cominciato, quando sono tornato subito a casa dal lavoro e ti abbiamo portato in Ospedale, a Desio.
Noi allora non lo sapevamo, non potevamo saperlo, ma nella nostra casa, da cui stavi uscendo, tu non saresti più tornato.


Quella mattina è cominciata la parte più sofferta e dolorosa del nostro viaggio insieme.
Anche in questo caso, allora non lo sapevamo che sarebbe stata così dolorosa, ma sicuramente questa parte di viaggio la stavamo vivendo in modo sofferto. 
E nonostante questo eravamo sicuri che tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi.
Era scontato, quasi dovuto.
Questa parte del viaggio, dal 13 Aprile fino alla mattina del 4 Maggio, chiusi in una stanza isolata io, te e la mamma, è stata lunga e piena di speranze e abbattimenti, di rapide gioie e altrettanto rapide angosce e paure.


Eravamo lì, al tuo fianco, con te. 
A nutrirti, a coccolarti, a farti addormentare, a tenerti la manina quando dovevi fare uno dei tanti prelievi o buchi per le flebo.
Noi eravamo lì.
Tu ci chiamavi, pa-piii, ma-mma, e noi eravamo lì.
Con la speranza, con la sicurezza che saresti guarito, per quanto tempo ci sarebbe voluto.
Non poteva essere vero che un bimbo bello e vivace e sano come te potesse lasciarci.
Non lo capivamo, non potevamo rendercene conto, ma ti stavamo accompagnando verso il tuo ultimo viaggio.


Il 4 Maggio è cominciata l'ultima parte.  
La crisi della mattina. La stabilizzazione.
La corsa verso Bergamo, dopo essere passati a casa a prendere 4 cose.
Il pomeriggio di colloqui e di distanza da te, che eri sedato e pieno di cannule e tubicini e flebo e sensori.
Ma anche in questa parte del viaggio, noi eravamo con te, viaggiavamo insieme.
La sera siamo usciti dall'Ospedale con la serenità di chi continuava a sperare.


La mattina dopo tutto è crollato.
La notte era andata male.
Noi non potevamo essere lì con te, nella notte.
E allora, per affrontare il tuo ultimo viaggio, ci hai aspettato.
Hai aspettato la mattina, hai lottato per arrivare alla mattina.
Anche se eri in coma, hai voluto che noi ci toccassimo ancora una volta, una volta sola.
Ti abbiamo accarezzato e tenuto la manina.
Hai mosso il tuo occhietto, forse ci hai visto, lì ci hai salutato.
E poi sei volato via.
Verso il tuo ultimo viaggio.
Questa volta, anche se noi eravamo lì con te, a 2 metri di distanza, l'hai dovuto affrontare da solo.


Noi non potevamo più accompagnarti, Amore Nostro.
Potevamo solo lasciarti andare.



Siamo stati per 3 settimane, 22 lunghi giorni, insieme.
Non esisteva niente altro che te in quei 22 giorni.
Ma l'ultimo viaggio, Amore, l'hai dovuto fare da solo.

Perchè i miracoli non esistono.
Non sono mai esistiti.

Ciao, Amore Mio.
Ciao, Cucciolo.
Un Bacio.

9 luglio 2010

La conoscenza delle Immunodeficienze Primarie

Oggi ho trovato questa notizia: è una buona notizia, sicuramente.

Questo istituto è tra i più importanti per lo studio delle Immunodeficienze primarie, tra le quali rientra la malattìa che il mio cucciolo ha avuto.

La speranza è che, oltre a migliorare la conoscenza su questo tipo di malattìe, cresca anche la possibilità di diagnosticarle per tempo per poterle curare: spesso si tratta di malattìe rare, la cui diagnosi, in assenza di casi precedenti in famiglia, avviene tardivamente e solo quando il sistema immunitario è già stato sollecitato da infezioni virali forti, come il Virus di Epstein Barr, infezioni che in molti casi diventano fatali.

7 luglio 2010

Tu & Mamma

Ciao Cucciolo Mio,
visto che mamma per sè si è scelta una tua foto in cui lei non compare, posto qui la mia foto preferita in cui comparite insieme. Belli come il Sole entrambi.

E' di un anno fa, del 10 Luglio 2009. Credo sia della festa di fine oratorio feriale, alla quale io sono arrivato tardi, come sempre, intorno alle 10 di sera, direttamente dal lavoro.

Al braccio avevi il tuo ciuccio, naturalmente mai usato. Hai cominciato ad apprezzare i ciucci solo da un paio di mesi dopo, mi raccontano che a te piaceva fregarli agli altri al Nido. Ma il tuo, mai usato o quasi.




Un bacio, tesoro mio.
Ci manchi tanto.

Il tuo papy.

Pictures 3

La terza foto, tra quelle che ci ha regalato la Mamma, è la mia.
Era il 4 Ottobre del 2009, giorno della castagnata con genitori e bimbi del tuoi Asilo Nido, quello dove andavi con la Mamma.
Faceva caldo, non sembrava nemmeno Ottobre, e c'era un bel sole.

Abbiamo passato tutta la mattinata girando per i boschi, con te seduto nello zainetto che portavo in spalla. Tu, naturalmente, ti divertivi come un matto. Abbiamo passeggiato nel bosco, senza peraltro raccogliere nemmeno una castagna: se mi fossi abbassato per tirarne su una non so se mi sarei mai rialzato, sai com'è, avevo ed ho una certa età....

Ogni tanto incrociavamo mamma o Ali o Iaia, anche loro giravano per il bosco insieme alle altre 20-30 persone che partecipavano.

Poi, al solito, pranzo sul pratone con vista sul Mottarone e sul Lago Maggiore.
E lì tu, che stavi cominciando a camminare e quindi avevi una voglia tremenda di farlo, ti sei fatto metri e metri aggrappato al tuo passeggino, spingendolo di qua e di là sull'erba pur di camminare un pò.
Mi ricordo che saltavi addosso a tutti i bimbi che c'erano sul prato, ti aggrappavi a loro e ogni tanto cadevi.

La foto poi ti ritrae mentre fai una delle tue cose preferite: mentre io suono la chitarra, ti siedi lì con me a grattare con le tue manine sulle corde, ti fai dare il plettro, provi a suonare le corde e poi lo butti nel buco della cassa. E io te lo devo recuperare e ridare. E si ricomincia.
La chitarra l'adoravi: anche quando eravamo a casa una delle tue mete di gioco preferite era la camera da letto, dove tu correvi appena arrivavo a casa, e indicavi la chitarra. E quando io cominciavo ad aprire la custodia tu ridacchiavi eccitato. Poi quando hai scoperto che c'era anche l'elettrica peggio ancora: dovevo tirarla fuori dall'armadio e quella diventava tutta tua.
Mi ricordo anche quando cercavi di portartela in giro e ti incazzavi perchè pesava e non ci riuscivi: iniziavi a piangere e urlare di rabbia e scappavi via in salotto.
Hai sempre avuto un caratterino....

La foto mi piace perchè mi dà il senso del tatto: mi sembra di sentire ancora sulla punta delle dita la tua guancetta morbida.


Ciao Amore Mio.
Un bacio da papy.

5 luglio 2010

Due Mesi

E' il tempo esatto che è passato da quando sei volato via.
Un tempo che a volte sembra interminabile, altre volte appena trascorso.


Di te mi rimangono mille ricordi, dalla tua vocina ai tuoi occhioni alle tue risate alle tue urla di rabbia quando non ti lasciavamo fare cose che invece volevi fare.Mi rimangono i ricordi del giorno in cui sei nato. Un Oceano di ricordi.


E il ricordo del tuo Ultimo Giorno, il 5 Maggio.
Pioveva a dirotto quel giorno.
Pioveva e faceva freddo, strano per un Maggio.
Oggi invece c'è il Sole e fa caldo.
Erano le 10.55, sono ancora le 10.55.

Ti ho salutato e baciato per l'ultima volta la mattina dell'8 Maggio: eri bello come sei sempre stato, nel tuo giubbottino da motociclista che tu stesso hai scelto e voluto, con la tua camicina a quadretti, i tuoi jeans e le tue scarpe da tennis con le lucine. Il cappellino dell'Inter in testa, e la sciarpa dell'Inter ai tuoi piedi.

Ti ho tenuto ancora la manina, ho continuato a tenerla anche nei giorni e nelle settimane successive, per non lasciarti scivolare via, diventare passato.

Poi ho dovuto. Ti ho lasciato andare, scivolare via, ti ho lasciato andare dove dovevi volare, cucciolo mio. Con dolore e paura, e con amore, ma ho dovuto farlo.

Pensarmi in questa nuova vita senza di te è stato, è e sarà sempre difficile.
Ma è il Destino che mi è toccato. Che ci è toccato. Che ti è toccato.

Amore Mio, oggi ti stringo forte, ti abbraccio come sempre ho fatto, anche quel giorno di 2 mesi fa, di 2 esatti mesi fa.
L'Amore non muore mai.
E nemmeno il Dolore.

Ciao Amore Mio.
Ti amo e ti penso sempre.

Pictures 2

Ciao Cucciolo Mio,
la seconda foto che ci ha regalato la tua mamma è di te in braccio alla tua sorella, Maya, o meglio Aia, come la chiamavi tu.
Aia ha gli occhi sbarrati, tu in braccio a lei guardi l'obiettivo, serio, coi tuoi occhioni azzurri. E con un ricciolino che spara fuori sopra l'orecchio.


Credo che le foto più frequenti siano quelle di te con la Maya: lei ti adorava, ti amava più che come un fratellino, ti amava quasi come una seconda mamma.
Insieme eravate uno spettacolo, perchè lei non capiva più niente quando stava con te, e tu ti divertivi come un matto.
Poi, tu eri una sua sua fotocopia in versione maschile: anche la Iaia da piccolina era bionda come te, con lo stesso musetto e gli stessi occhioni chiari. Tutt'e due monelli.


Lei, per un certo periodo, ti chiamava mini-me.
E non aveva torto.
Adesso lei sta andando incontro ad una vita diversa da quella che si aspettava. Una vita che ricomincia con i debiti a scuola, e un esame del DNA più avanti.


Ovunque tu sia, Amore Nostro, stalle vicino. Falle sentire la tua presenza perchè lei ha tanto bisogno di te.
Ha tanto bisogno di crescere con la consapevolezza che tu sei sempre con lei, che resterà sempre una parte di te in lei.
Che non c'è solo il dolore dell'assenza, ma anche la tenerezza della tua presenza.


Eravate una meraviglia insieme, tu e lei, cucciolo.
Fà che un pò di quella meraviglia rimanga sempre ben visibile in lei.





Ciao Cucciolotto Bello, un bacio.



Il tuo papy.

2 luglio 2010

Pictures 1

Buongiorno Amore Mio,
ieri la tua Mamma Claudia ci ha fatto un regalo: ha fatto ingrandire, stampare e incorniciare 4 foto tue. 4 foto tra le tue più belle, una per ognuno di noi.



La prima è con te e la tua sorellina Alice, entrambi dentro uno scatolone di cartone nei giorni appena prima del trasloco.
Abbiamo traslocato il 18 marzo 2010, quella foto risale al 19 Febbraio 2010. Gli scatoloni erano una tua passione: la Mamma li riempiva di cose da metter via e tu li svuotavi. E ogni tanto ti ci buttavi dentro.


18 Marzo. Quasi tutta la tua vita l'hai vissuta nella nostra vecchia casa. E quasi tutti i ricordi e  le foto sono legati a quella casa.
A quel parquet, dove spesso stavi seduto a giocare, da solo o con l'Ali.
Alle costruzioni, ai legnetti, con gli smaltini con cui giocava l'Ali (che si incazzava perchè tu arrivavi a portarglieli via, ti ricordi?).


A proposito: i tuoi legnetti e le tue costruzioni adesso sono il gioco preferito di altri bimbi, lo sai? Li abbiamo regalati al reparto di Pediatria dell'Ospedale di Desio, dove sei stato per 3 settimane. Spero ti faccia piacere sapere che altri bimbi li useranno, dopo te.


Avevamo comprato questa casa nuova, più grande e con una camera in più, per dare a te e alla tua sorellina Titti (Alice) una cameretta tutta vostra. Mi dispiace, Amore Mio, che tu abbia potuto godertela per così poco tempo.


Ma quel poco tempo per noi è stato il tempo più prezioso, il tempo più gioioso.
E in questa nuova casa tu rimarrai per sempre, in noi e con noi.
Anche se non poterti più prendere in braccio, abbracciare, baciare e cullare è un Dolore a volte insopportabile.


La prima foto che ci ha regalato la tua mamma è questa.






Volevo parlartene un pò.


Un bacio Amore Mio.

Il Tuo Papy.

1 luglio 2010

Auà, cucciolo mio

Ti ho sorretto nei primi incerti passi.
Ti ho cullato nelle serate insonni.

Ti ho baciato, ballato e giocato.
Ho suonato per te. Hai suonato con me.
Ti ho fatto ballare la musica che ci piaceva.
Sigur Ros, Strokes, Wilco, Nine Inch Nails, di tutto.
A te piaceva tutto.
A te piaceva tutto quello che era divertimento, gioia, allegrìa.
Tu amavi tutto.
E noi di riflesso amavamo tutto per te.
Amavamo te.

Dicono che tu sei ancora qui, solo in un’altra stanza.
Io ho i piedi piantati per terra, e a volte fatico a credere che sia così.
Per me sei qui e lontano, contemporaneamente.
Qui, ma non in un’altra stanza.
Nel mio Cuore, perché affogo nell’Amore per te.
E nel dolore della tua assenza, del non poterti abbracciare e baciare.


Nella mia Mente, perché sono pieno di ricordi di te, anche degli ultimi tuoi giorni.
Il tuo beccuccio quando ti davamo la pappa io e la mamma sul tavolino, che bisognava far prima mangiare i bibe, la foto dell'Aly, le scarpe.
La tua manina quando coloravamo.
E non di meno i ricordi più dolorosi, di te sul lettino a Desio pieno di cannule e intubato, di te a Bergamo.
Di quella maledetta mattina, nella Terapìa Intensiva Pediatrica.


Sei stato un Lampo, Luce purissima, un attimo meraviglioso.
E poi sei tornato da dove eri venuto.
Ovunque quel luogo sia.
Io spero che sia dove penso, lassù, tra gli Angeli, a guardarci e proteggerci.
E spero che da lassù tu dia a me e a tutti noi la forza di andare avanti senza di te, e la speranza che serve per saperti lassù ad attenderci, a braccia aperte.
Come facevi quaggiù.

Un Bacio, Amore Mio Bello.
Un Bacio "Auà".